CRESCITA IN ESPANSIONE – Dal punto di vista macroeconomico riteniamo che la crescita economica globale presenti interessanti probabilità di proseguire nella sua fase di espansione – sebbene ancora non accelerata – con scenari deflazionistici che si stanno riducendo, spiega una nota di Consultinvest. Scemano sempre di più le possibilità di avere politiche espansive fiscali negli USA – attese dopo le promesse elettorali di Trump – ma ci sono buone notizie dall’area euro che sta consolidando la propria crescita economica, continua ad avere politiche monetarie super espansive e vede attenuarsi i rischi politici. Siamo da molti mesi concentrati, in particolare sui dati dell’area euro, dove la crescita economica sta confermando le nostre previsioni positive. Con il +0.6% del Pil nel primo trimestre ci siamo avvicinati a un +1.8% cumulato negli 12 ultimi mesi e a un +2.4% tendenziale che posiziona l’Eurozona come l’area più dinamica tra i Paesi sviluppati.Gli indicatori di sentiment rimangono ancora molto alti (ai massimi dal 2011) e ciò dovrebbe sostenere il livello di attività anche nei prossimi mesi, anche perché i temuti eventi politici hanno svoltato in direzioni più positive e meno incerte.
OBBLIGAZIONI A RISCHIO – Per quanto riguarda le asset class, le obbligazioni governative e creditizie continuano a mostrare un margine di ritorno reale molto limitato e aggredibile solo con rischi di duration piuttosto spinti. Allungando l’orizzonte riteniamo che il mondo obbligazionario sia in generale il mondo più a rischio, soprattutto in quelle allocazioni che hanno cercato il rendimento nell’allungamento delle scadenze. Per contro, nei mercati azionari – sebbene non ovunque e comunque con il rischio di avere delle correzioni – si può trovare il modo di investire in ottica di lungo termine mirando a ritorni ragionevoli. Il mondo emergente e l’area euro rimangono comunque quelli con le migliori potenzialità e le valutazioni ancora più contenute. Il nostro approccio all’investimento rimane quello pro-azioni, consapevoli della loro vulnerabilità: soprattutto alcuni mercati e settori molto cari e dove con la mancata reflazione da Trumponomics li sottopone al rischio di correzioni, come visto sul tech di recente. Tuttavia la migliore difesa in tale contesto rimane la solida costruzione dei portafogli che devono essere strutturati con trame strategiche ben intrecciate e diverse: buffer di liquidità per poter approfittare delle correzioni, strategie che si avvantaggiano di livelli di volatilità molto bassi per aumentare la generale convessità dei portafogli con le opzioni e i convertibili, strategie su asset la cui performance è direttamente legata alle infrastrutture, conclude la nota.
Fonte: Bluerating